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IL TEATRO POLIVALENTE DI OCCHIOBELLO (TPO)

11-03-2021 14:28

Ferdinando De Laurentis

Contemporanea,

IL TEATRO POLIVALENTE DI OCCHIOBELLO (TPO)

Una realtà formativa che nel tempo si è affermata quale punto di riferimento non solo per il territorio polesano, ma pure a livello interregionale

Una scuola per le professioni dello spettacolo

 

 

L'associazione culturale Teatro Polivalente di Occhiobello (Tpo) è stata fondata nel 1997 con lo scopo di creare un significativo centro culturale e di aggregazione nel Comune di Occhiobello. Da un lato, si è sempre occupata della formazione professionale dell'attore e dell'operatore dello spettacolo (teatro, cinema, radio e televisione), nel senso della ricerca artistica e didattica allo scopo di valorizzare il talento individuale e svilupparne le potenzialità; dall'altro lato è impegnata umanamente e professionalmente in iniziative sociali che utilizzano lo spettacolo e le attività artistico-culturali ad esso affini come strumenti capaci di stimolare la comunicazione e la creatività. La scuola comunale, fondata ad Occhiobello dal regista Ferdinando De Laurentis ha sempre avuto, inoltre, come obiettivi: formare una nuova generazione di attori e operatori teatrali e cinematografici professionisti per un teatro, un cinema e una televisione moderni, puliti, semplici, forti e creare un gruppo culturale stabile che lavori nel territorio per il territorio occhiobellese, polesano, veneto. In oltre vent’anni di attività, iniziata ufficiosamente il 14 ottobre 1996 con seminari di formazione diretti da professionisti provenienti da vari settori artistici (prosa, televisione, danza, giornalismo, canto lirico, musica, cinema, ecc.) e ufficialmente nell’ottobre 1997, ha mantenuto aspettative e promesse.

In questi 25 anni di attività, il Tpo ha operato con tre gruppi di lavoro: gli allievi, la compagnia stabile e i collaboratori esterni.

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In questo quarto di secolo, si è imposto all’attenzione pubblica con le sue produzioni, con numerose partecipazioni culturali e artistiche e con una rassegna stampa ormai consolidata e puntuale. Numerose sono le piazze italiane dove il Tpo è stato presente con le sue opere o con stages teatrali e cinematografici. Sin dai primi tempi il gruppo si è fatto apprezzare con lavori cinematografici, teatrali e televisivi. Non solo, per sei anni consecutivi ha presentato alcune sue opere alla Mostra del Cinema di Venezia nello spazio riservato alla Regione Veneto, ha raccolto premi e riconoscimenti, ha riempito le sale cinematografiche di Rovigo, Ferrara e dintorni con i suoi 8 lungometraggi. In campo teatrale, oltre alla didattica, ha prodotto spettacoli, ha promosso reading, realizzato audioletture. Da tre anni realizza un programma televisivo settimanale dal titolo Parliamone (oltre 170 puntate da marzo 2018) su TVA Vicenza e sulla piattaforma Sky. La scuola si è sempre posta all'attenzione delle istituzioni politiche e artistiche del Veneto e non solo, ad esempio, fra le tante, la Regione Veneto fece pubblicare il volume “Rovigo. Sogno di un paesaggio tra cielo e acqua”, scritto e curato da Ferdinando De Laurentis insieme ai suoi allievi, presentato a Verona il 5 maggio 2007 dal regista Tinto Brass, e nel 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano premiò con una medaglia il documentario “Il Professore” ispirato alla biografia di Emilio Zanella, maestro politico di Giacomo Matteotti.

Tanto non ti amerò

Inoltre, le cinque partecipazioni alla Mostra del cinema di Venezia (spazio Regione Veneto) hanno portato molto lustro alla scuola tanto che il direttore artistico Ferdinando De Laurentis, ha affiancato Alberto Barbera (direttore della Mostra del cinema di Venezia) per la realizzazione della Mostra sul cinema polesano a palazzo Roverella di Rovigo dal 24 marzo all’1 luglio 2018, dove al Tpo fu anche riservata una parete e alcune pagine del catalogo illustranti le sue opere. Il direttore artistico del Tpo è stato scelto anche come testimonial per la guida sul Polesine edito dalla testata La Repubblica nel 2020. Dopo la videoteca e gli studi sul cinema girato in terra polesana, il Tpo ha effettuato uno studio sui personaggi nati in provincia di Rovigo degni di menzione creando circa 300 schede scritte e filmate. I temi storici sono da sempre una caratteristica del Tpo.

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Si ricordino i volumi “Terra di confine” e “Le due colonne”, documentari vari, il dizionario dei cognomi occhiobellesi, le biografie filmiche di Emilio Zanella, beata Chiara Nanetti, Maria Dolores Inglese e di altri personaggi polesani ed eventi storici. Il Tpo ha, da sempre, come elemento fondante del progetto artistico il recupero della memoria del territorio e dei suoi abitanti.

Il Tpo in questi anni è riuscito ad esportare con successo e ripetutamente, l’immagine e il nome del Comune di Occhiobello, grazie in particolar modo alla formazione inseguita con il corso biennale e all’attività della Compagnia Stabile del Tpo, una sorta di officina delle idee nella quale convergono le arti dello spettacolo.

L'isola (coma profondo)

La connotazione del Teatro Polivalente di Occhiobello è ormai nota a tutti. Il Tpo non vuole essere è un luogo in cui le attività si svolgano senza lasciare traccia, ma al contrario ciò che è stato costruito è un “gruppo” che va avanti grazie ad una progettualità ben precisa e mirata, ed ogni evento (teatrale, cinematografico, culturale) ha come obiettivo un rimando di dialogo tra chi lo fa e il pubblico, altre strutture e le istituzioni. La scuola occhiobellese è, da tempo, considerata ovunque la numero uno, se non l’unica ad alti livelli, della provincia di Rovigo: un punto di riferimento preciso e unico non solo in Polesine. La conferma è data anche dai numerosi ex allievi che sono diventati professionisti, direttori di accademie, registi, attori, autori che lavorano nelle reti Rai, Mediaset, Sky, al cinema, nelle fiction televisive, in pubblicità e in strutture teatrali tra le più importanti d’Italia. In media, da uno a due ogni anno, per un totale di circa una sessantina di ragazzi che lavorano in ambito artistico dopo aver studiato nella scuola del Tpo, dove si lavora sempre su obiettivi articolati su più fronti, com’è ormai diventata tradizione nella programmazione del Tpo (teatro, cinema, tv, storia locale, didattica) e in più realtà e località non solo del Polesine, del Veneto e del ferrarese, mettendo a buon profitto l’importante esperienza passata e potendo contare anche sull’opera professionale di altri valenti allievi diplomati alla sua scuola.

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Da qualche anno, inoltre, il Tpo tiene regolarmente stages e corsi di Dizione e Lettura professionale in diverse città italiane, gli ultimi ad Assisi su tema religioso e a Osimo sulle opere di Leopardi.

Dal 2014 ha presentato a Venezia opere filmiche originali sul tema della disabilità e il primo lungometraggio L'ultimo giorno dello scorpione è stato premiato come miglior soggetto al Microfestival 2016.

L'ultimo giorno dello scorpione

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 Tra i numerosi premi ricevuti per i suoi documentari, dal docufilm “Natale in autogrill” al Festival dei due mondi di Spoleto nel 2003, a “Weekend a Scanno Boa” miglior documentario al Festival Immagini a confronto a Villa San Giovanni nel 2008, al pluripremiato film “Polesine”, ad “Avanti sempre sempre avanti” distribuito in tutto il mondo e destinato a realizzare opere scolastiche in Burundi.

L'anno successivo ha presentato il lungometraggio La madre distratta, e nel 2017 i lungometraggi "Tanto non ti amerò" e "L'isola (coma profondo)" oltre a un nuovo progetto televisivo dal titolo "Waiting Room", una sitcom ambientata nelle sale d'attesa di una famosa clinica dentale, trasmessa su TVA Vicenza e Serenissima TV, una produzione LP Network.

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Nel 2018 per la Mostra "Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi” realizzata a palazzo Roverella a Rovigo, realizza anche il film di montaggio "Luce sul Polesine: alluvione del 1951" con le immagini dell'Istituto Luce. Seguono i lungometraggi Sensazioni e La vita che verrà.​

Purtroppo il futuro del Tpo, dopo l’estate 2021, resta incerto e nelle mani delle scelte politiche della nuova amministrazione comunale che non si è ancora pronunciata sul futuro di questo gruppo che, dopo 25 anni, rischia la chiusura definitiva, essendo legato in modo ombelicale al Comune di Occhiobello. 

La speranza è di proseguire in una progettualità consolidata che ha portato il Tpo a ricoprire un ruolo primario nel settore cultura della provincia di Rovigo e del Veneto.

la vita che verrà

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